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Innocenzo Manzetti il vero inventore del telefono

Museo dedicato a Innocenzo Manzetti

Innocenzo Manzetti è una figura davvero importante a livello nazionale e per la Val d’Aosta. Grazie agli studi su di lui sono emersi dati interessanti: si può infatti finalmente affermare che fu il “papà” del telefono. Ci sono anche altre invenzioni a lui attribuite, cose che chiunque di noi ha usato e possiede.

Innocenzo Manzetti, genio aostano

Nato ad Aosta il 17 marzo del 1826, si è distinto per essere stato uno scienziato e un inventore italiano. Ebbe subito un grande successo nella sua città natale grazie alle invenzioni che studiò e creò. Interessato di meccanica sin dalla più giovane età, una delle sue prime invenzioni, datata 1840, fu un automa in grado di suonare un flauto.

Il flauto era suonato tramite un complesso sistema ad aria compressa e un programma inciso su un cilindro rotante, come nei carillon. L’ultima cosa che Innocenzo Manzetti avrebbe voluto donargli, per perfezionarlo, era la parola. Infatti avrebbe voluto realizzare un telegrafo vocale. L’automa ancora oggi è considerato il primo motore pneumatico al mondo.

Macchina per la pasta
Innocenzo Manzetti brevettò l’antenato dell’attuale macchina per la pasta. Foto: Foto di Gunnar Mallon

La sua inventiva non si esaurì e non si arenò. Continuò a creare e a studiare. A lui si deve il brevetto della macchina per la pasta, la realizzazione della prima autovettura a vapore in grado di circolare lungo le strade, un particolare tipo di calce idraulica sperimentata fin dal 1869 e brevettata nel 1877 e un orologio da caricarsi una sola volta all’anno. Gli fu inoltre affidata la progettazione del Palazzo comunale di Villeneuve.

Quel telefono mai brevettato

Il cruccio del telegrafo vocale non lo abbandonò mai. Così tornò a lavorarci su a pieno regime. Arrivò a creare un vero e proprio telefono elettrico in grado di trasmettere la voce umana a oltre mezzo chilometro di distanza. Dopo vari perfezionamenti, lo presentò alla stampa nel 1865. Grazie ai giornali ne venne a conoscenza anche Antonio Meucci, mentre viveva a New York.

Innocenzo Manzetti
Innocenzo Manzetti. Foto: unknown, but surely dead more than 70 years ago [Public domain]

L’espatriato inventore italiano ne riconobbe anche i pregi, ammettendo che l’invenzione di Innocenzo Manzetti fosse migliore della sua. L’invenzione di Meucci era più macchinosa: per parlare con il suo telefono bisognava tenere tra i denti una “barretta di contatto”. Quello di Manzetti, invece, già prevedeva che la voce passasse attraverso una cornetta.

Purtroppo, però, i brevetti costavano. Anche parecchio. Per questo motivo nessuno dei due brevettò la propria invenzione. Così il telettrofono di Meucci e il télégraphe vocal di Innocenzo Manzetti vennero superati dal telefono di Alexander Bell, che lo brevettò ufficialmente nel 1876. Nonostante in seguito venne riconosciuta l’importanza dell’invenzione di Meucci, quella di Manzetti, precedente ad entrambe, è ancora in attesa di essere riconosciuta ufficialmente.

La sala museale dedicata a Innocenzo Manzetti

È qui che entrano in gioco i biografi Mauro Caniggia Nicolotti e Luca Poggianti. Grazie alla loro proposta, la Regione Autonoma della Valle d’Aosta ha inaugurato, nell’aprile del 2012, la sala museale dedicata all’inventore. È stata ricavata presso gli spazi della sagrestia dell’ex-chiesa di Saint-Bénin.

Il Centro espositivo Saint-Bénin si trova nel pieno centro di Aosta in via Jean-Boniface Festaz. Si ha, così, la possibilità di approfondire meglio i contenuti del museo e di poter avere come guide d’eccezione direttamente i due massimi esperti di Manzetti.

Immagine in evidenza: Patafisik [CC0]

Innocenzo Manzetti il vero inventore del telefono ultima modifica: 2020-02-05T11:37:13+01:00 da Stefania Filice

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