Ormai è risaputo come il surriscaldamento globale, tema quanto mai attuale anche grazie alle iniziative nate dalla spinta ribelle della giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, sia un problema la cui risoluzione non può essere più posticipata. Le prime vittime del fenomeno climatico sono stati i ghiacci dei due poli, che giorno dopo giorno vedono la loro superficie rimpicciolirsi in modo sempre più irrimediabile. Anche il ghiacciaio del Monte Bianco, stando alle ultime analisi, sta dissolvendosi pian piano, fornendo ai glaciologi dei dati a dir poco allarmanti. Oltre a una situazione parecchio instabile, anche in termini di sicurezza per gli abitanti della valle.
Lo slittamento costante del ghiacciaio del Monte Bianco
Negli ultimi giorni è tornato a salire il tasso di movimento del ghiacciaio di Planpincieux, sulla vetta del Monte Bianco. Lo slittamento dei ghiacci, infatti, ha cominciato a correre, scivolando di 35 – 40 centimetri al giorno, con un potenziale di pericolo per le abitazioni poste a valle sempre maggiore. Il comune di Courmayeur, infatti, ha disposto una viabilità alternativa per la Val Ferret, per far sì che i veicoli diretti verso questo luogo possano viaggiare in sicurezza. La strada comunale di accesso alla valle, infatti, è chiusa e i ghiacci del Planpincieux stanno lanciando dati allarmanti tramite i due radar posti nelle vicinanze della zona a rischio.
Queste misure di sicurezza hanno, ovviamente, causato dei disagi alla viabilità. Gli ultimi crolli, che hanno fatto venir giù circa 2500 metri cubi di materiale, però, hanno allarmato e non poco i glaciologi. Il primo obiettivo delle autorità, adesso, è quello di prevenire pericolosissime frane che metterebbero a rischio l’incolumità degli abitanti della valle. Ma, a lungo termine, un intervento molto più mirato si è reso ormai strettamente necessario.
Colpa della mano dell’uomo e dei cambiamenti climatici
Appare evidente che la situazione, che era stata ampiamente preventivata, è purtroppo una conseguenza dell’intervento scellerato dell’uomo nel contesto ambientale. L’area mediterranea, in particolare, ha registrato un incremento delle temperature ancora maggiore rispetto a quello globale medio. Solo negli ultimi quindici anni, infatti, le stazioni meteorologiche situate sull’area alpina valdostana hanno registrato aumenti significativi della temperatura sul Monte Bianco.
Lo zero termico, temperatura necessaria alla sopravvivenza dei ghiacciai, negli ultimi anni, si è spostato sempre più verso la vetta. Giorno dopo giorno, infatti, porzioni significative di ghiaccio al massiccio alpino sono state rosicchiate.
La situazione, dunque, non è assolutamente da sottovalutare. Cambiamenti così repentini del microclima e, di conseguenza, degli ecosistemi e degli equilibri naturali, possono avere danni immani e probabilmente irreversibili per tutto il nostro contesto naturale…e non solo!