Il lupo che vive ad Aosta e dintorni non ha vita facile. Bracconieri, agricoltori infuriati e quel falso mito che lo vede come un animale pericoloso di certo non lo aiutano a sopravvivere nel migliore dei modi. Ma perché nell’immaginario collettivo si teme ancora per la presenza di questa specie? Scopriamo come vivono i lupi in Valle d’Aosta e quali pericoli comportano per la popolazione e gli allevamenti.
Una specie protetta da valorizzare
Come specificato da sempre dal WWF, l’ente che protegge gli animali, il lupo appartiene alle specie protette, perché in via d’estinzione. È parte del patrimonio naturale e culturale, quindi una risorsa per il territorio. Eppure, nonostante tutto, esiste ancora quella credenza diffusa che lo vede come un nemico da abbattere. In Valle d’Aosta sono altri gli animali che il popolo ama e osanna, come le mucche. Regine della desarpa e di altre usanze locali, sono considerate un simbolo della cultura valdostana. Proteggerle è un dovere da parte degli allevatori e il lupo per loro è una minaccia. E poi c’è la fauna del territorio, con caprioli, stambecchi e lepri. Quali miglior prede per un lupo inferocito?
Ma la verità è che il lupo è una preda tanto quanto loro. Preda di bracconieri senza scrupoli che ogni anno ne uccidono a centinaia con trappole e fucili. Sono preda dell’ignoranza, che lo vede come una minaccia per le altre specie e quindi facilmente sacrificabile. Preda di pregiudizi e false credenze, che invece di proteggerlo dall’estinzione, contribuiscono a eliminare i suoi splendidi esemplari dal territorio.
Perché il lupo è considerato pericoloso?
Ad Aosta, gli allevatori e gli agricoltori temono i lupi perché li considerano un rischio per la loro attività. Da quando gli avvistamenti sono aumentati in queste zone montuose, si è diffuso un malcontento che nei mesi scorsi ha anche acceso proteste significative. Ma il lupo è davvero un pericolo per l’economia valdostana? Recenti indagini e studi approfonditi hanno placato gli animi smentendo questa paura. Forse non tutti sanno che è proprio il lupo ad avere paura dell’uomo, che è il primo ad attaccare per uccidere invece che per cibarsi o difendersi. La natura di questa specie protetta non è affatto pericolosa e potrebbe coesistere con gli uomini senza problemi se solo ci fosse più informazione.
Ma per esaltare la figura dell’animale e far dormire sonni tranquilli agli abitanti del luogo, basta semplicemente adottare misure preventive. Innanzitutto è bene migliorare le misure di sicurezza in prossimità di ovini e bovini. E poi sarebbe opportuno applicare dispositivi con luci e suoni che spaventino subito l’avvicinamento di lupi in cerca di prede. Ma se il lupo si spinge oltre, la legge tutela gli allevatori. Esistono infatti normative che risarciscono dai danni, elargiscono cure veterinarie gratis per gli animali feriti e danno persino contributi per adottare le dovute misure di prevenzione. Perché dunque avere ancora paura? Magari non si vedranno lupi vagare per il Parc Animalier, ma lasciargli vivere la sua vita sui monti valdostani è il minimo per proteggere una specie in via d’estinzione.