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COSA VEDERE EDIFICI STORICI

La Villa Romana della Consolata di Aosta

Villa Romana Della Consolata

Delle origini romane e delle magnifiche costruzioni nate in quell’epoca vi abbiamo parlato in più occasioni. E anche oggi è proprio dei resti di un edificio coevo meraviglioso che vogliamo raccontarvi la storia. Si tratta della Villa Romana della Consolata, scoperta all’inizio degli anni Settanta e salvaguardato oggi come sito archeologico.

Una meraviglia scoperta per caso

Quando nel 1971 un’impresa edile stava realizzando dei comunissimi scavi per la costruzione di un palazzo, mai avrebbe pensato di rinvenire la residenza romana più famosa dell’intera regione. Si tratta della Villa Romana della Consolata, che si trova su via Grand-Tournalin, nei pressi del corso d’acqua Buthier de Valpelline, a nord delle mura romane della città. Dopo la scoperta fu Rosanna Mollo Mezzena, già archeologa e Soprintendente ai Beni archeologici e monumentali della Regione Valle d’Aosta, a coordinare i lavori di scavo.

Struttura Di Ferro Che Ricopre La Villa Romana Della Consolata
La struttura di ferro che ricopre la Villa Romana della Consolata. Autore Patafisik Licenza CC BY-SA 3.0

Oggi questa villa romana è considerata come uno dei più interessanti siti archeologici del Nord Italia. La visita alla stessa, che è protetta da una struttura in ferro e collegata all’esterno tramite una passerella rialzata, è facilitata dall’utilizzo puntuale e sempre chiaro di pannelli informativi.
La villa romana, risalente al primo secolo a.C., era con ogni probabilità una residenza rustica, in cui lavoravano molti schiavi che coltivavano terreni e preservavano i viveri. Già residenza estiva di un patrizio, questo luogo visse un lungo periodo di abbandono (tra il quarto e il quinto secolo d.C.). In questo lasso di tempo qui sorsero interessanti complessi tombali.

Le stanze della Villa Romana della Consolata di Aosta

Stando agli scavi, approfonditi negli anni, sappiamo che la Villa Romana della Consolata racchiudeva varie stanze, ognuna con la sua funzione. Adiacente al bagno caldo c’era la cucina (culina). Questo luogo si caratterizzava di un banco in pietra sotto al quale c’era un praefurnium, all’interno del quale c’era il fuoco che alimentava il calore dell’aria che passava nei condotti. In quest’area della villa vi erano anche gli horrea, degli spazi usati come deposito merci. Gli alimenti, in questi magazzino, si trovavano su strutture sorretti da colonnine, che servivano a isolare le merci deperibili dall’umidità del terreno.
Pregevoli, inoltre i pavimenti dei cubicula (le camere da letto), del triclinium (sale dei banchetti) e del tablinium (sale studio, non ancora completamente rinvenute). Tutti realizzati con la tecnica dell’opus signinum o cocciopesto, un composto di frammenti di laterizi, minutamente frantumati, e malta fine.

Villa Romana Della Consolata 2
Una foto del sito fornita da Congolandia.g, Licenza CC BY-SA 4.0

Come accade in quasi tutte le ville romane di età tardo repubblicana di un certo livello, la residenza dispone di un impianto termale privato. Quest’area era composta da un calidarium, un frigidarium e un tepidarium. Nella prima sala scorreva l’area calda proveniente dal praefurnium. All’interno della seconda, invece, c’erano le due vasche di acqua calda. Nella terza, invece, la temperatura era più mite. Qui il pavimento è completamente mosaicato con la tecnica dell’opus tessellatum.

Per la foto di copertina si ringrazia PLunardi, Licenza CC BY-SA 4.0

La Villa Romana della Consolata di Aosta ultima modifica: 2019-11-15T09:42:10+01:00 da Luigi Bove

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